data: 23/11/2017 - categoria: INTERVIEWS - commenti: 0
							
							L'AURA NON SOLO L'AURA
							
	L’Aura, bresciana di nascita ma giramondo nell’animo, è tornata con la sua musica dopo 6 anni di assenza e per il suo nuovo disco “Il Contrario dell’Amore” ha scelto Time Records. 
	Quest’album è, parole sue, un melodramma pop contemporaneo: 13 canzoni ispirate al suono del rock degli anni ’60, ’70, ’90. Ma non solo. Il suo lavoro è caratterizzato da tre racconti che danno vita a tre personaggi, alter ego dell’eclettica artista: Lucy, facile rimando beatlesiano; Lisa da "Sad Lisa"di Cat Stevens e Mary Jane, dall'omonima canzone di Alanis Morissette, il rock femminile per eccellenza degli anni ’90. 
	L’Aura è tutte loro: 
	Lucy, con un passato fatto di fughe dalla realtà; Lisa, la ‘ragazza magica’, che crede nell’amore come unica cura alle ferite del passato e Mary Jane, con tutta la sua carica di rabbia e malinconia. 
	Il concetto che ruota intorno a tutti i brani presenti ne “Il Contrario dell’Amore” è la purezza di questo grande sentimento in tutte le sue forme, anche quando diventa oscuro, perché solo un grande Amore sa tirar fuori il peggio del proprio essere e può anche far male. 
	 
	"[...] In molti tendono a vedere il lato luminoso delle cose. A me fa gola il lato ombra, quello che nessuno vuole vedere. Scrivere di ciò che si pensa, ma non si ha il coraggio di dire.[...]" cit.
	 
	Dopo "I’m an Alcholic", un dialogo con le sue tentazioni e "La Meccanica del Cuore" che prende ispirazione dal celebre libro di Mathias Malzieu, è il momento di "Unfair" un grido contro le ingiustizie. 
	 
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		Chi è L’Aura oggi? Com’è cambiata in questi anni?
 
	Non molto diversa rispetto a quella di dieci-dodici anni fa, a dire il vero. Sicuramente sono più consapevole e con un bagaglio di esperienza maggiore. 
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		Quali sono state le tue influenze musicali da giovanissima, agli inizi della tua carriera? Sono le stesse di oggi?
 
	Sì, sono le stesse. Si passa da Alanis Morissette, a Tori Amos, a Fiona Apple e PJ Harvey. Ma anche a Joni Mitchell, ai Beatles, ai Pink Floyd. A Cat Stevens, Fleetwood Mac, i Nirvana. Oggi mi piacciono Lady Gaga, Kesha, Lana Del Rey e bands come Junip e Palace Winter. 
	 
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		Spesso racconti di aver un gran bisogno di comunicare e lo fai in due modi ben distinti tra loro: la scrittura, nel privato del tuo studio, e durante i Live. Quali sono le emozioni che provi in questi due momenti fondamentali del percorso di un’artista?
 
	In studio sono creativa; non c’è una giornata uguale ad un’altra. La magia di un brano che funziona in radio non si può ottenere chimicamente : l’unico approccio possibile è provare, provare e riprovare. Nel live si è solo apparentemente ripetitivi : difficile interpretare un brano nello stesso modo, almeno per me. L’improvvisazione mi piace in musica, e anche nella vita reale. Mi piace farmi sorprendere da un risultato inaspettato. 
	 
	- 
		Per questo nuovo album “Il contrario dell’Amore” hai scelto Time Records. Com’è iniziata la collaborazione?
 
	La collaborazione mi è stata suggerita dal mio management, che aveva già lavorato con Time sul progetto Imany, che è un’artista che mi piace molto.
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